E se i nostri punti fermi, o se vogliamo anche gli stereotipi, legati all’universo della bicicletta potessero essere messi in discussione? La mostra “Bike to the Future” (titolo e grafica non sono casuali) al Design Museum di Gent, fino al 23 ottobre 2016, coproduzione tra lo stesso museo e la romana IMF Foundation, disegna uno scenario che potrebbe stravolgere, già sul breve e medio periodo, le tipologie e gli utilizzi della bicicletta così come la conosciamo oggi.
L’esposizione, a cura di Elisabetta Pisu, Evelien Bracke e Thomas Wittouck, dà la parola ai prototipi che alcuni grandi nomi del design internazionale – Philippe Starck, Ross Lovegrove e Richard Sapper, solo per citare i più eminenti – hanno progettato sposando all’innovazione tecnologica e all’utilizzo di nuovi materiali – tra cui il bambù, il carbonio e il legno lamellare – delle rivisitazioni formali che favoriscono ergonomia e trasportabilità. Oltre alle bici, il percorso di “Bike to the Future” non manca di approfondire anche le novità in fatto di accessori, anch’essi importanti nel definire e migliorare l’esperienza del ciclista: non solo sul fronte della sicurezza – sapevate infatti che esiste già un airbag per biciclette? -, ma anche su quello degli antifurto e delle App per smartphone.
La mostra dà infine spazio ai progetti infrastrutturali che guardano alle sperimentazioni architettoniche come al vero strumento per favorire la diffusione della mobilità a pedale, dal progetto della ciclovia VenTo del Politecnico di Milano che collegherà Venezia a Torino, alle proposte di Foster+Partners per la città di Londra, fino alla pista soprelevata per la città di Copenaghen di Dissing+ Weitling.
Pubblicato su Artribune.com il 24 maggio 2016