In attesa che si aprano le porte di una delle kermesse meneghine più attese, in programma dal 4 al 9 aprile, riflettori puntati su designer e personalità che non hanno mai deluso le aspettative. E che sono finiti tra le pagine del nostro Speciale Design.
Scrivere del Salone del Mobile prima che la settimana del design milanese abbia inizio è tanto indispensabile quanto irriducibilmente prematuro e rischioso. Da una parte, segnalazioni e approfondimenti sono più che necessari per filtrare gli interessi e indirizzare le curiosità delle centinaia di migliaia di persone che, anche quest’anno, visiteranno la Fiera di Rho e il Fuori Salone. Dall’altra, ogni scelta editoriale si scontra con il vizio originario di non potersi confrontare direttamente con i progetti proposti – quello che faremo dal 4 al 9 aprile con i nostri reportage – finendo per premiare non tanto la qualità intrinseca del progetto, quanto la comunicazione e il metalinguaggio più efficace che lo descrive. Non tanto l’idea e la manifattura, dunque, ma uno storytelling costruito a partire da immagini patinate, un concept declinato con sapienza e comunicati stampa distribuiti con il miglior tempismo. Una post-verità che gioca d’anticipo, riprendendo uno dei temi più cari del dibattito degli ultimi mesi?
Trovare una chiave per filtrare gli eventi senza il timore di far circolare piccole ma fuorvianti fake news: ecco il presupposto che abbiamo cercato di seguire per i nostri lettori di Artribune. Per questo, abbiamo deciso di regalare i nostri quindici minuti di celebrità a quei designer, a quei curatori e a quei format che negli ultimi anni non hanno mai deluso le aspettative di chi dal Salone si aspetta innanzitutto approfondimento, coerenza, stile e, perché no?, stupore.
Ed ecco allora che, sotto la lente di ingrandimento di Artribune, sono finiti, tra gli altri, la collettiva di Atelier Clerici, le fotografie di Delfino Sisto Legnani, la nuova installazione di COS a cura di Studio Swine e la ricerca intorno agli Obstacles and Solutions dell’omonima mostra a cura di Valia Barriello: approcci, estetiche e una tensione verso l’approfondimento e l’innovazione che ben descrivono il design più fertile di oggi.
Attorno, una miriade di piccole segnalazioni puntuali, curate con attenzione maniacale dai nostri collaboratori, restituiscono rubrica per rubrica, settore per settore, tutte quelle visioni destinate alle tante, eterogenee tribù che, spesso senza mai intercettarsi, non smettono di guardare al Salone come a un epicentro gioioso, ineludibile e persino epico di fatti e progetti attendibili.
Tutti focus che vedrete scorrere in questi giorni sul nostro sito, durante le giornate di miart e in attesa che Salone e Fuori Salone entrino nel vivo.
Pubblicato su Artribune Magazine #36 – Speciale Design e su Artribune.com il 29 marzo 2017