Achille Castiglioni, da quel gran genio che era, ha disegnato anche coloratissimi e spiritosi grembiuli. Finora “relegati” nell’archivio della fondazione a lui dedicata, hanno trovato produzione e distribuzione. Su Yoox.
Si evidenzia spesso, e a ragione, il ruolo determinante che gli imprenditori del mobile hanno avuto nel processo di affermazione – potremmo dire glorificazione? – del design italiano. Alessi, Cassina, Busnelli, solo per citare alcuni tra i nomi più noti nell’agiografia del made in Italy: capitani d’impresa intelligenti e lungimiranti, pronti ad anticipare le richieste del pubblico investendo in forme e materiali sperimentali, e allo stesso tempo capaci di trasformare in un classico il risultato di tanta innovazione.
Peccato però che meno si parli di quanti, spesso nell’ombra ma non con meno fatica, hanno sostenuto negli anni la produzione industriale con il lavoro sporco della distribuzione e della promozione: compito altrettanto strategico, sebbene da sempre considerato il vero tallone d’Achille di un sistema che arranca ad aggregare e commercializzare, in particolare all’estero.
Forse, però, qualcosa sta cambiando. Da una parte l’istituzione ha iniziato a premiare gli esempi più virtuosi: è il caso del recente Compasso d’Oro a Puccio Duni, divulgatore di progetti sperimentali attraverso le proposte del suo storico showroom International Style. Dall’altra giovani generazioni di imprenditori, a proprio agio tra i business model del web, trovano modalità accattivanti per portare design di qualità là dove non era di casa. È il caso di Yoox, un colosso della distribuzione del fashion online che dal 2006 guarda al design come a un tassello imprescindibile della propria proposta lifestyle.
Pubblicato su Artribune Magazine #21 e su Artribune.com il 30 novembre 2014