IN Residence, il workshop itinerante approda alla Vienna Design Week

Dieci borse di studio finanziate da CEDIT – Ceramiche d’Italia e Gebrüder Thonet Vienna GmbH favoriscono la partecipazione degli studenti. Dimostrando quanto per le aziende design driven sia strategico scommettere sulla sperimentazione rivoluzionaria delle giovani generazioni.

È un ritorno in veste internazionale quello della piattaforma IN Residence, il format ideato dieci anni fa dai designer Barbara Brondi e Marco Rainò per coniugare l’attività espositiva e di ricerca con la formazione di giovani talenti. Dopo i tanti workshop, uno all’anno, già tenutisi tra Torino – dove IN Residence ha il suo quartier generale ‒ e Venezia, i curatori approdano per la prima volta all’estero scegliendo uno degli eventi più prestigiosi del calendario europeo, la Vienna Design Week, quale nuova cornice entro la quale ambientare il loro prossimo laboratorio.
Dal 27 al 30 settembre, dunque, venti designer in erba saranno chiamati ad approfondire e sviluppare un progetto hands on attraverso il supporto di (seppur giovani) designer affermati che, in veste di tutor, guideranno i ragazzi all’approfondimento di un tema scelto come campo d’indagine. Il ricco spunto di quest’anno, “Intra-Temporality”, si lega alla capacità delle arti manifatturiere viennesi di coniugare longevità e contemporaneità, ma è anche un’opportunità per riflettere su un tema complesso quale l’accelerazione del tempo in un momento storicamente complesso quale l’attuale.
“Cosa accadrebbe” – ci dicono Brondi e Rainò ‒ “se potessimo identificare, tra le pieghe del singolo momento “corrente”, delle sacche di temporalità aggiuntiva? Può il design thinking elaborare una strategia utile per moltiplicare questi atomi di temporalità ritrovata o creata dal nulla? E in che modo gli oggetti possono fungere da congegni di rilevazione e di sfruttamento di queste sezioni di extra tempo, di “intra-temporalità?”.

I PROTAGONISTI
A guidare il gruppo di giovani designer saranno Julien Carretero, designer francese di stanza a Bruxelles, e Zanellato/Bortotto, studio trevigiano che da tempo si è distinto nella scena italiana ed estera per la capacità di coniugare serialità e ricerca di concetto. I due fondatori, Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, raccontano così il fascino di legare un workshop tematico a una città e a una design week così ricche di fascino: “Il valore di fare un’esperienza del genere a Vienna è senz’altro quello di avere intorno una città così importante. Considerando il nostro modo di lavorare vicino ai luoghi e alle loro storie, cercheremo di sfruttare a pieno la ricchezza culturale e visiva di una delle capitali europee storicamente tra le più dinamiche e influenti. Il nostro desiderio è offrire questo punto di vista ai ragazzi che si relazioneranno con noi e di utilizzarlo per stimolare la discussione e la creatività dei partecipanti”.
A credere nella bontà del connubio luogo-giovani-tutor messo in campo da IN Residence sono state anche due importanti realtà aziendali, CEDIT – Ceramiche d’Italia e Gebrüder Thonet Vienna GmbH, che hanno sostenuto finanziariamente la partecipazione ai workshop attraverso l’erogazione di dieci borse di studio destinate ai partecipanti.

INVESTIRE NELLA FORMAZIONE
Come rileva Rainò, “nonostante la formula della scholarship sia “antica”, l’idea di investire in “produzione di conoscenza” e “supporto al talento” in questo momento storico ha un valore particolarmente importante. Consideriamo l’interesse e il contributo di due aziende design driven così importanti – e dalla storia tanto gloriosa – come un dato davvero significativo, anche in considerazione della ricerca altamente sperimentale che IN Residence, da sempre, propone. E la disciplina design, per antonomasia, ha possibilità di sviluppare comunioni tra soggetti e prassi di cooperazione davvero rivoluzionarie, efficaci, di concreto contenuto e generale utilità”.
Dopo Vienna, altre missioni e workshop “itineranti” di IN Residence sono già in cantiere in altre città europee, per continuare a esplorare la rilevanza di specifici genius loci, rileggendone sensibilità e potenziale applicativo alla luce delle idee che danno forma al presente.

Pubblicato su Artribune.com il 13 settembre