Una mensa che ricicla gli scarti di cibo dell’Expo trasformandoli in un pasto destinato alle persone in difficoltà. Con una particolarità, però, che è realmente un inedito e si appresta a fare scuola tra i progetti sociali: dietro ai fornelli del Refettorio Ambrosiano, questo il nome della struttura inaugurata ieri in piazza Greco a Milano, si alternerà un parterre di grandi chef, artefici di un menu solidale che non si limita ad allungare il ciclo di vita del cibo per somministrare calorie e sussistenza, ma che mira a regalare sapori, sperimentazione culinaria e gioia di vivere.
L’idea che l’inclusione sociale potesse passare dalla buona tavola è venuta a Massimo Bottura, un riferimento di eccellenza anche tra gli chef pluristellati (freschissima la sua nomination a Londra come secondo miglior ristorante mondiale con la sua “Osteria Francescana”), e Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero e palinsesto eventi Expo. Moltissimi i designer, le aziende e gli artisti che li hanno seguiti in una vera e propria catena di solidarietà, tra cui Mimmo Paladino, che ha firmato il portale di ingresso al Refettorio, Gaetano Pesce, che ha realizzato una scultura sul tema dell’acqua, Terry Dwan, che ha progettato il banco per la distribuzione del pane. E ancora opere di Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Maurizio Nannucci.
Il servizio, operativo dopo un anno di lavori che hanno ripristinato l’antico Teatro Greco nell’omonima piazza a Milano, sarà gestito Caritas Ambrosiana in collaborazione con Expo 2015 e sarà indirizzato verso 96 persone bisognose, inserite da Caritas in un percorso di recupero verso l’autonomia.
Pubblicato su Artirbune.com il 5 giugno 2015