{"id":3165,"date":"2019-08-09T11:12:05","date_gmt":"2019-08-09T11:12:05","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/design-empatia-e-intelligenza-artificiale-la-lampada-di-persico-e-iaconesi\/"},"modified":"2019-08-09T11:12:05","modified_gmt":"2019-08-09T11:12:05","slug":"design-empatia-e-intelligenza-artificiale-la-lampada-di-persico-e-iaconesi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/design-empatia-e-intelligenza-artificiale-la-lampada-di-persico-e-iaconesi\/","title":{"rendered":"Design, empatia e Intelligenza Artificiale. La lampada di Persico e Iaconesi"},"content":{"rendered":"\n

Il duo di tecno-artisti e attivisti lancia la prima linea di oggetti “datapoietici”, dove dati e intelligenza artificiale rilanciano la funzione e l’identit\u00e0 dei nostri oggetti dell’abitare. Dandoci nuove possibilit\u00e0 di consapevolezza e empatia. <\/strong><\/p>\n\n\n\n

Una lampada con ambizioni pi\u00f9 grandi che illuminare una stanza. \u00c8 questa la rivoluzione lanciata da Obiettivo<\/em>, la lampada-display che usa la luce per informarci e renderci consapevoli sulla diffusione della fame nel mondo. Creata dal duo di cyber-artisti formato da Salvatore Iaconesi<\/strong> e Oriana Persico<\/strong>, Obiettivo<\/em> aggrega dati provenienti da fonti autorevoli (UN, UNDP, World Bank, OECD, World Poverty Clock) traducendoli in un supporto luminoso dove l\u2019intensit\u00e0 e la capillarit\u00e0 del segnale riescono a farci capire come sta evolvendo uno dei grandi problemi della nostra contemporaneit\u00e0. Presentata in anteprima nel maggio di quest\u2019anno al festival art+b=love (?) <\/a>di Ancona, Obiettivo<\/em> rimette in discussione la sua funzione primaria, quella dell\u2019illuminazione tout court, a vantaggio di una capacit\u00e0 informativa che vuole s\u00ec essere uno strumento di divulgazione, ma anche un\u2019interfaccia capace di creare empatia e rinnovata comunicazione tra chi intorno alla lampada vive o si trova a passare.
L\u2019idea di rilanciare il tema della \u201ccasa connessa\u201d in chiave umanistica non \u00e8 lontana dalle precedenti ricerche di Iaconesi e Persico. Ingegnere robotico, hacker, TeD speaker e Eisenhower Fellow lui, esperta di comunicazione e inclusione digitale e cyber-ecologista lei, il duo si \u00e8 ripetutamente interrogato sui meccanismi di fruizione e divulgazione dell\u2019informazione con progetti cardinali sulla condivisione dell\u2019Intelligenza Artificiale tra cui 
La Cura<\/em><\/a>, IAQOS<\/em><\/a>, Human Architecture<\/em>.<\/p>\n\n\n\n

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Salvatore Iaconesi e Oriana Persico – Obiettivo – Datapoiesis 2019. Collezione Farnesina<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Riconducendosi a questa visione, Obiettivo<\/em> rappresenta il primo esperimento all\u2019interno di un pi\u00f9 ampio filone di ricerca \u2012 battezzato dal duo \u201cDatapoiesis\u201d \u2012 che mira a rinnovare la natura degli oggetti di arredo non tanto per un mero virtuosismo tecnologico, quanto come opportunit\u00e0 di rivitalizzare la nostra consapevolezza sui temi-chiave della contemporaneit\u00e0, reinventando al contempo estetiche, pratiche e abitudini. \u201cI dati e la computazione sono forse l\u2019unico mezzo che abbiamo per conoscere e comprendere le grandi questioni planetarie complesse come la povert\u00e0, il cambiamento climatico, l\u2019energia, le migrazioni, la salute, l\u2019istruzione e gli altri<\/em>\u201d, raccontano Persico e Iaconesi. \u201cLa Datapoiesis \u00e8 il fenomeno attraverso cui i dati e la computazione creano una sensibilit\u00e0 che prima non c\u2019era, e che non potrebbe esistere senza questi fenomeni. Opere come \u201cObiettivo\u201d possono contribuire a riposizionare dati e computazione nella societ\u00e0, trasformandosi in entit\u00e0 e oggetti totemici attorno a cui costruire rituali e nuove pratiche (collettive e connettive) che ci consentano di affrontare e relazionarci con le grandi questioni del pianeta<\/em>\u201d.<\/p>\n\n\n\n

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Salvatore Iaconesi e Oriana Persico – Obiettivo – Datapoiesis 2019. Collezione Farnesina<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Dopo il lancio di Obiettivo<\/em> e il suo fortunato riscontro \u2012 la lampada \u00e8 stata appena acquisita dalla Collezione Farnesina<\/a>, la collezione di arte contemporanea e design del Ministero degli Esteri \u2012, quali saranno i prossimi oggetti a essere investiti dalla \u201crilettura\u201d datapoietica? Ci raccontano Iaconesi e Persico: \u201cLo capiremo durante una fall school che avverr\u00e0 a Ivrea a novembre, presso le ex fabbriche Olivetti, oggi riportate in vita da ICONA. Per la prima volta dopo tutto questo tempo, la prima attivit\u00e0 produttiva che abiter\u00e0 lo spazio delle ex fabbriche sar\u00e0 la Datapoiesis. Questo ci sembra un fatto eccezionale, capace di suggerirci il ruolo importantissimo che l\u2019Italia potrebbe avere nei prossimi anni, proprio prendendo spunto dai modi in cui arte e design aiutavano Olivetti a promuovere una attivit\u00e0 economica capace di reinventare la societ\u00e0 e le comunit\u00e0. Di sicuro, i prossimi oggetti datapoietici avranno un focus sullo spazio pubblico e su un concetto dell\u2019abitare inteso in senso molto attivo e partecipativo: riunire le comunit\u00e0 per una azione di invenzione sociale con cui ripensare non tanto il nostro \u201cpunto di vista\u201d, ma il nostro \u201cpunto di vita\u201d<\/em>\u201d. Un\u2019opportunit\u00e0, dunque, per rilanciare legami sociali di prossimit\u00e0 che, proprio grazie all\u2019aggregazione di dati, finiscono per far convergere anche persone. Sollecitandole rispetto all\u2019urgenza di un dibattito \u2013 pensiamo ai gridi di allarme del climate change \u2013 che si ha l\u2019impressione di non poter pi\u00f9 posticipare.<\/p>\n\n\n\n

Pubblicato su <\/em>Artribune.com<\/em><\/a> il 9 agosto 2019<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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