{"id":3170,"date":"2019-03-15T17:20:55","date_gmt":"2019-03-15T17:20:55","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/things-that-go-together-il-design-di-michael-anastassiades-a-cipro\/"},"modified":"2019-03-15T17:20:55","modified_gmt":"2019-03-15T17:20:55","slug":"things-that-go-together-il-design-di-michael-anastassiades-a-cipro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/things-that-go-together-il-design-di-michael-anastassiades-a-cipro\/","title":{"rendered":"Things That Go Together. Il design di Michael Anastassiades a Cipro"},"content":{"rendered":"\n

NiMAC, Nicosia \u2012 fino al 20 luglio 2019. La monografica sul prolifico lavoro del designer cipriota si declina come un racconto capace di svelare le influenze di un percorso di ricerca originale. Aprendo domande sul senso della longevit\u00e0 di un oggetto, sui gradi di libert\u00e0 che separano un creatore dal suo fruitore e sul rapporto mutevole che lega un designer alla sua produzione.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Michael Anastassiades<\/strong> (Cipro, 1967) compra sassi su eBay. L\u2019occasione per scoprirlo \u00e8 la personale che il Nicosia Municipal Arts Centre (NiMAC) dedica al designer cipriota di stanza a Londra, celebre \u2013 ma non solo \u2013 per l\u2019appassionata ricerca sulla luce che gli \u00e8 valsa, tra gli altri, una stretta collaborazione con il marchio italiano Flos (main sponsor della mostra) e il lancio di molteplici prodotti-icona con il suo brand eponimo. Un ritorno, quello a Cipro, certamente non casuale, e capace di fornire ai visitatori della mostra un contesto prezioso per indagare origini e ossessioni di un lavoro che proprio in questo territorio hanno trovato un humus fertile, una specificit\u00e0 su cui costruire.<\/p>\n\n\n\n

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Michael Anastassiades. Things That Go Together, NiMAC Nicosia 2019, photo credit Osma Harvilahti<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

I sassi, dicevamo, sono quelli quasi perfettamente sferici racchiusi in una delle sale del museo, trasformata per l\u2019occasione in inedito cabinet de curiosit\u00e9 dedicato agli oggetti collezionati da Anastassiades. Insieme a componenti e piccoli prototipi dalla geometria assoluta, nonch\u00e9 ad altri naturalia<\/em> regalati o scovati in tutto il mondo (tra cui su Ebay, appunto), i sassi non sono solo l\u2019emblema di una ricerca meticolosa votata alla atemporalit\u00e0, ma una metrica che trova nella natura una regola aurea, un mondo ideale capace di racchiudere proporzioni, di indicare una tensione, guidare un processo, quasi sostituendosi al lavoro dello stesso designer.
La ricerca di questa densa, ponderata essenzialit\u00e0 \u2012 al tempo stesso mai astrusa, perch\u00e9, come dice Anastassiades nel video che documenta la concezione dell\u2019allestimento, \u201cla forma non deve essere intimidatoria<\/em>\u201d \u2012, si declina nell\u2019intero percorso espositivo. In una nicchia di quella che fu un tempo la centrale elettrica di Nicosia sono esposti i modellini che ripercorrono le vaste potenzialit\u00e0 combinatorie di uno dei pi\u00f9 celebri lavori di Anastassiades per Flos, la String Light<\/em>, una lampada a sospensione dotata di un cavo di 12 metri che, in maniera inedita e se vogliamo persino rivoluzionaria, permette una collocazione libera, personalizzata \u2012 perch\u00e9 non vincolata alla posizione delle prese elettriche \u2012 del lampadario in una stanza.
L\u2019insieme delle possibili composizioni spaziali, altro esercizio geometrico rigoroso, che String Light<\/em> mette in campo, diventa un\u2019allusione alla potenzialit\u00e0 di questa famiglia di oggetti di trasformarsi in un\u2019opera aperta, che rischia tuttavia di rivelarsi destabilizzante se la libert\u00e0 offerta all\u2019utente d\u00e0 luogo a pastiches<\/em> lontani dal controllo sulla forma auspicato dal designer.<\/p>\n\n\n\n

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Michael Anastassiades. Things That Go Together, NiMAC Nicosia 2019, photo credit Osma Harvilahti<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

L\u2019allestimento della mostra riserva ancora altre occasioni di confronto. Nella grande sala dedicata a una selezione degli oggetti prodotti negli ultimi vent\u2019anni di carriera, mobili, lampade e complementi d\u2019arredo \u2013 tra cui la libreria Jack<\/em> per B&B, la Sommelier Collection per Puiforcat, le Miracle Chips<\/em> sviluppate con Henraux \u2012 rinunciano all\u2019utilizzo di teche e pedane e sono disposti direttamente a terra, in un percorso fluido e ancora una volta libero che vuole accorciare distanza e soggezione. Scegliere cosa esporre, racconta Anastassiades, non \u00e8 stato facile, ricordando come i designer siano soliti focalizzarsi sui progetti a breve termine piuttosto che su quanto fatto nel passato. Eppure, questo sguardo a ritroso ha tutta l\u2019aria di rappresentare un esercizio della maturit\u00e0 che aiuta a mettere a fuoco un\u2019idea personale di consapevolezza, equilibrio, autenticit\u00e0. Un esercizio, ancora, che fa di Things That Go Together<\/em> una mostra introspettiva, che supera la classica selezione di progetti pescati da un portfolio, e che ci auspichiamo possa circolare presto in nuovi contesti espositivi, rinnovando la possibilit\u00e0 di aprirsi verso altri spunti e suggestioni.<\/p>\n\n\n\n

Nicosia \/\/ fino al 20 luglio 2019
Michael Anastassiades. <\/strong><\/em>Things That Go Together <\/em>
NIMAC
19, Palias Ilektrikis
http:\/\/nimac.org.cy<\/a><\/h5>\n\n\n\n

Pubblicato su Artribune.com<\/a> il 15 marzo 2019<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

NiMAC, Nicosia \u2012 fino al 20 luglio 2019. La monografica sul prolifico lavoro del designer cipriota si declina come un racconto capace di svelare le influenze di un percorso di ricerca originale. Aprendo domande sul senso della longevit\u00e0 di un oggetto, sui gradi di libert\u00e0 che separano un creatore dal suo fruitore e sul rapporto … <\/p>\n