{"id":3198,"date":"2018-03-15T15:22:43","date_gmt":"2018-03-15T15:22:43","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/abitare-in-una-capanna-intervista-a-marco-lavit-nicora\/"},"modified":"2018-03-15T15:22:43","modified_gmt":"2018-03-15T15:22:43","slug":"abitare-in-una-capanna-intervista-a-marco-lavit-nicora","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/abitare-in-una-capanna-intervista-a-marco-lavit-nicora\/","title":{"rendered":"Abitare in una capanna. Intervista a Marco Lavit Nicora"},"content":{"rendered":"\n

Le case sugli alberi e i capanni nella macchia sono un rifugio fortemente radicato nel nostro immaginario collettivo. Intuendone il potenziale, il giovane architetto Marco Lavit ha consacrato una costola del suo studio, Atelier Lavit, alla loro progettazione in un\u2019ottica di reinterpretazione contemporanea. Installate in una foresta di querce centenarie alle porte di Parigi o affacciate su un bacino idrico non lontano da Avignone, le sue capanne s\u2019inseriscono senza rotture nel paesaggio e favoriscono in chi vi soggiorna un\u2019esperienza inedita e di fusione con la natura. Lo abbiamo incontrato per scoprire come si ripensa un genere architettonico cos\u00ec particolare.<\/p>\n\n\n\n

Come ti sei avvicinato alla progettazione dei capanni nella natura?<\/strong>
L\u2019architettura sostenibile mi ha sempre interessato: il mio progetto di tesi in architettura era una cantina progettata con la tecnica della terra cruda. Nella costruzione di capanne sono poi finito per caso: ho incontrato i miei committenti ad una cena a Parigi, il loro business nascente mi divertiva e abbiamo iniziato a collaborare. Con loro abbiamo realizzato ecolodge<\/em> di diverso genere: a volte sugli alberi, a volte piattaforme galleggianti, a volte a bordo lago, infine anche due interrate con prese di luce verso il cielo.<\/p>\n\n\n\n

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Origin Tree House, Atelier Lavit, Chateau de Raray, 2017<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Quali sono le sfide tecniche e architettoniche con cui bisogna confrontarsi nella costruzione di una capanna?<\/strong>
Ho avuto la fortuna di essere affiancato da persone valide che mi hanno iniziato a questa tipologia di strutture, tra cui una ditta davvero unica che si chiama Nid Perch\u00e9 dove lavorano 40 tra ingegneri e carpentieri che fanno solo capanne e che si sono interfacciati con me per rendere i miei progetti prefabbricati e standardizzati, sia per quanto riguarda la costruzione sia il trasporto. A parte i dettagli dei rivestimenti interni e del bagno, il grosso della capanna \u00e8 prefabbricato nel loro atelier e quindi montato in loco in tre settimane. Per le quelle sugli alberi si scelgono le piante pi\u00f9 alte e pi\u00f9 grandi, cos\u00ec da avere una vista migliore ed essere il pi\u00f9 possibile sospesi da terra. Un botanico controlla non solo che gli alberi non abbiano malattie, ma anche che sull\u2019albero non abiti un picchio, altrimenti la capanna non si pu\u00f2 installare. Ancora, le capanne non compromettono la crescita dell\u2019albero: c\u2019\u00e8 un collare in caucci\u00f9 montato tra la capanna e il tronco che viene svitato leggermente ogni tre anni in modo da permettere alla pianta di svilupparsi. Infine, la capanna non \u00e8 impattante: quando viene smontata, \u00e8 come se l\u2019albero non ne avesse mai ospitata una.<\/p>\n\n\n\n

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La diffusione di queste strutture \u00e8 in crescita. Cosa ricerca la committenza e cosa le persone che vengono a soggiornare in questi ecolodge?<\/strong>
Credo che ci siano vari fattori. Da una parte ci sono investitori pronti a scommettere su questo tipo di attivit\u00e0 turistica: \u00e8 molto meno invasiva e impattante e c\u2019\u00e8 la possibilit\u00e0 di dialogare con gli enti locali per superare i vincoli di inedificabilit\u00e0. Dal punto di vista dell\u2019ecoturista, \u00e8 un modo immediato per allontanarsi dalla confusione e dalla routine, non pi\u00f9 legato ad una visione dell\u2019isolamento come esperienza elitaria e di lusso.<\/p>\n\n\n\n

Le tue capanne hanno superato l\u2019immaginario della tipica casetta col tetto a falde<\/strong>.
Ho voluto superare l\u2019estetica della capanna come casetta prefabbricata avulsa dall\u2019interpretazione del paesaggio che la circonda. Per quella sugli alberi, ho preso come riferimento la casa di chi sull\u2019albero ci vive davvero, ossia l\u2019uccello con il nido. Da l\u00ec l\u2019idea di utilizzare lamelle di legno orizzontali, che rendono lo spazio interno proiettato sull\u2019esterno, offrendo la sensazione di essere sospesi tra le chiome degli alberi. Per l\u2019interno ho voluto creare un involucro accogliente conferendogli un tocco caldo grazie al un legno di pioppo, che \u00e8 pi\u00f9 chiaro, profumato e permette alla luce di diffondersi in modo morbido, ovattato. Per le capanne sul lago, invece, ho voluto richiamarmi ai canneti che circondano il bacino, riprendendo senza alcuna volont\u00e0 di completo camouflage l\u2019elemento ritmico di queste canne leggere e dritte per dare uniformit\u00e0 estetica.<\/p>\n\n\n\n

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Home Grown Porlwi by Nature Port Louis, Mauritius, 2017<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Nel tuo ultimo progetto realizzato a Port Louis sull\u2019isola di Mauritius hai deciso di traslare un elemento naturale in un ambiente fortemente urbanizzato.<\/strong>
Per l\u2019ultima edizione di \u201cPorlwi\u201d, festival delle arti che anima la capitale dell\u2019isola, ho presentato insieme con il collettivo LESS un intervento urbano per sensibilizzare il pubblico ai possibili usi del bamb\u00f9 intrecciato. L\u2019economia di Mauritius, storicamente legata alla canna da zucchero, \u00e8 oggi in crisi. Con questa installazione abbiamo voluto suggerire l\u2019ipotesi di una riconversione delle piantagioni al bamb\u00f9, gi\u00e0 presente sull\u2019isola e utilizzato nell\u2019artigianato tradizionale. Per questo, abbiamo creato una facciata ventilata su un edificio abbandonato, facendolo rinascere grazie a questa fibra vegetale intrecciata. Un\u2019estetica a scacchiera, molto razionale e geometrica, in aperto contrasto con il caos del tessuto urbano circostante.<\/p>\n\n\n\n

Pubblicato su <\/em>Domusweb<\/em><\/a> il 15 marzo 2018<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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