{"id":3214,"date":"2017-10-10T11:27:15","date_gmt":"2017-10-10T11:27:15","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/mostri-e-design-intervista-a-marco-sammicheli\/"},"modified":"2017-10-10T11:27:15","modified_gmt":"2017-10-10T11:27:15","slug":"mostri-e-design-intervista-a-marco-sammicheli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/mostri-e-design-intervista-a-marco-sammicheli\/","title":{"rendered":"Mostri e design. Intervista a Marco Sammicheli"},"content":{"rendered":"

Che cosa ci fa un \u201cmostro\u201d a Milano durate i Brera Design Days? \u00c8 il titolo del festival di comunicazione visiva e arti grafiche curato da Marco Sammicheli. Al quale abbiamo rivolto una serie di domande per saperne di pi\u00f9.<\/strong><\/p>\n

Un Mostro a Milano per i Brera Design Days: non ci riferiamo a qualche orrifica creatura, reale o virtuale, giunta in citt\u00e0 per la seconda edizione del \u201cFuorisalone\u201d autunnale, ma alla prima edizione del festival di arti grafiche e comunicazione visiva MOSTRO Graphic Design Camp, in programma fino 12 ottobre.
\nCurato da Marco Sammicheli con la collaborazione di Maria A. Di Pierro per il coordinamento del festival e Zup Design per l\u2019art direction, Mostro si propone di esplorare lo stato dell\u2019arte della grafica contemporanea in Europa attraverso il coinvolgimento di cinque studi internazionali quali Sarp Sozdinler (Istanbul), Maltatype (La Valletta), Onka Allmayer-Beck(Vienna), Zaven (Venezia) e Undesign (Torino), i cui lavori sono esposti nell\u2019ambito di cinque percorsi allestiti al Laboratorio Formentini, sede principale del festival. A completare il programma, alcuni talk di approfondimento che esaminano casistiche molteplici e su differente scala \u2012 da una bottiglia d\u2019acqua minerale a una citt\u00e0 \u2013 della progettazione grafica.
\nPer raccontare sotto quali auspici nasce il festival e avere qualche utile indizio su come si sta evolvendo la grafica contemporanea, abbiamo incontrato il curatore.<\/p>\n

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MOSTRO. Graphic Design Camp 2017. Zaven<\/figcaption><\/figure>\n

\u201cMostro\u201d come prima persona presente del verbo mostrare e allo stesso tempo come creatura immaginifica dell\u2019orrore. Cosa ti ha portato alla scelta di questo nome per questa sezione dei BDD di cui sei curatore?<\/strong>
\nMostro \u00e8 un progetto che si nutre di stimoli differenti per creare occasioni inaspettate. Voleva avere un nome dirompente e divertente. L\u2019intenzione era mettere insieme anime differenti, avere il coraggio di dare vita a una nuova iniziativa\u2026 un po\u2019 come sintetizzare un mostro in laboratorio.<\/p>\n

Raccontaci almeno cinque buone ragioni per seguire Mostro (la concorrenza nel programma dei BDD inizia a essere spietata!).<\/strong>
\nLa possibilit\u00e0 di vedere a Milano autori che raramente o mai hanno esposto il loro lavoro. La curiosit\u00e0 di considerare i molteplici aspetti che la grafica pu\u00f2 abbracciare. La volont\u00e0 di scoprire una realt\u00e0 milanese dedita ai mestieri dell\u2019editoria come il Laboratorio Formentini. Gli orizzonti di contenuti che esploreremo \u2013 dal tatuaggio a Malta capitale europea della cultura nel 2018, dal vetro di Murano all\u2019estetica vernacolare irlandese. Saremo aperti tutte le sere dei Brera Design Days fino alle 23. Oltre la met\u00e0 dei nostri talk sono in inglese per rendere accessibile il festival anche a un pubblico internazionale.<\/p>\n

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MOSTRO. Graphic Design Camp 2017. Veronika Allmayer, Beck FLAIR<\/figcaption><\/figure>\n

Da osservatore attento delle espressioni in divenire del graphic design internazionale, dove si annidano i linguaggi pi\u00f9 interessanti della grafica contemporanea? Quali le tendenze di nicchia che vedi destinate ad affermarsi?<\/strong>
\nLa tendenza \u00e8 il talento. La qualit\u00e0 con cui si interpreta il volere della committenza. Mostro ha invitato professionisti che attraverso libri, festival, archivi, imprese, musei, brand hanno espresso un\u2019autorialit\u00e0 riconoscibile e un\u2019autorevolezza che supera la stagionalit\u00e0.<\/p>\n

L\u2019erba del vicino \u00e8 sempre pi\u00f9 verde: nel campo della grafica si ha spesso la sensazione che l\u2019Italia non esprima delle avanguardie visive, anche di natura commerciale, abbastanza sofisticate come all\u2019estero. \u00c8 una visione frutto della nostra eterna tendenza a sentirci provinciali o c\u2019\u00e8 dietro qualcosa di vero?<\/strong>
\n\u00c8 una vecchia maledizione ma che occorre prendere in considerazione. In Italia siamo ostaggio della consuetudine e dell\u2019imitazione. Chi si \u00e8 liberato di questa zavorra \u00e8 riuscito a fare il vero salto in avanti. Per questo ammiro il lavoro di David Moretti e Massimo Pitis. Mentre tra gli interpreti della tradizione Mauro Bubbico fa un lavoro irresistibile.<\/p>\n

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MOSTRO. Graphic Design Camp 2017. Sarp Sozdinler, Tolerans<\/figcaption><\/figure>\n

Tra le iniziative di Mostro c\u2019\u00e8 anche un workshop, Quadentro (a cura di Emilio Lonardo), destinato alla creazione di un notebook analogico (un quaderno per appunti?) personalizzato. Senza incedere nelle risposte pi\u00f9 gettonate (il profumo della carta!), qual \u00e8 a tuo avviso la ragione per cui i nostri dispositivi elettronici non hanno ancora soppiantato blocknotes e agende?<\/strong>
\nNon c\u2019\u00e8 competizione fra tradizione e innovazione. Sono supporti complementari. Io faccio parte di una generazione che oggi usa sia i device che l\u2019agenda. C\u2019\u00e8 un attaccamento al tangibile che non \u00e8 nostalgico, \u00e8 una forma di ancoraggio tipologico. Mentre tutto si trasforma cos\u00ec velocemente, certe necessit\u00e0 resistono per la funzione che esprimono.<\/p>\n

Un\u2019ultima domanda, speriamo con happy ending: a quando la fine della moda imperitura di font sans serif in stile Futura, sfondi bianchi, griglie pulite e dilatate condite magari da qualche piccola linea in diagonale o titoletti in verticale per movimentare il layout?<\/strong>
\nMostro \u00e8 un campo aperto. In questa prima edizione ha scelto di raccontare alcune storie, anche molto diverse tra loro. Se ogni tanto il sans serif in Futura spunter\u00e0 fuori, lo terremo in regime di libert\u00e0 vigilata.<\/p>\n

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Pubblicato su Artribune.com<\/a> il 10 ottobre 2017<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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