{"id":3218,"date":"2017-08-29T12:06:41","date_gmt":"2017-08-29T12:06:41","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/fare-base-in-rete-le-nuove-frontiere-del-design\/"},"modified":"2017-08-29T12:06:41","modified_gmt":"2017-08-29T12:06:41","slug":"fare-base-in-rete-le-nuove-frontiere-del-design","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/fare-base-in-rete-le-nuove-frontiere-del-design\/","title":{"rendered":"Fare base in Rete. Le nuove frontiere del design"},"content":{"rendered":"

In linea con lo spirito dell\u2019attualit\u00e0, anche il design trova nella Rete un nuovo, e fertile, terreno di lavoro. Gli esempi su questo fronte si moltiplicano, specie a livello internazionale.<\/strong><\/p>\n

Dove \u00e8 di casa la nuova ricerca sul design? Per una nuova generazione di addetti ai lavori, e forse anche di pubblico, musei e gallerie sembrano aver perso quel ruolo scontato di bussola e catalizzatore che fino a poco tempo fa nessuno poteva mettere in discussione. Sar\u00e0, probabilmente, una questione di Weltanschauung: in tempi di Snapchat, flash mob e pop-up store, la celebrazione dell\u2019effimero appare pi\u00f9 intrigante di una monumentalit\u00e0 meno flessibile e reattiva. Sar\u00e0, forse, il predominio dell\u2019orizzontalit\u00e0 sulla verticalit\u00e0: piuttosto che declinare un tema in profondit\u00e0, meglio prendersi il gusto di esplorare sovrapposizioni e cortocircuiti tra discipline affini. C\u2019entrer\u00e0 poi qualcosa, infine, anche la questione gestionale: il dover abbattere costi fissi elevati, l\u2019impossibilit\u00e0 \u2013 anche qui forse generazionale \u2013 di pianificare sul lungo periodo, il desiderio di raggiungere un pubblico realmente eterogeneo e internazionale, essendosi trasformato, quello locale, in un sinonimo un filo fuori moda di volenterosa ma pur sempre piccola provincia.<\/p>\n