{"id":3264,"date":"2016-04-12T12:25:30","date_gmt":"2016-04-12T12:25:30","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/salone-updates-che-ne-sara-del-design-fra-2-secoli-lo-spiega-maarten-baas-con-una-mostra-ambientata-nel-2216\/"},"modified":"2016-04-12T12:25:30","modified_gmt":"2016-04-12T12:25:30","slug":"salone-updates-che-ne-sara-del-design-fra-2-secoli-lo-spiega-maarten-baas-con-una-mostra-ambientata-nel-2216","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/salone-updates-che-ne-sara-del-design-fra-2-secoli-lo-spiega-maarten-baas-con-una-mostra-ambientata-nel-2216\/","title":{"rendered":"Salone Updates: che ne sar\u00e0 del design fra 2 secoli? Lo spiega Maarten Baas con una mostra ambientata nel 2216"},"content":{"rendered":"

Quali sono le novit\u00e0 di quest\u2019anno? Che c\u2019\u00e8 di nuovo? Parole, queste, che corrono come un tam tam tra la comunit\u00e0 degli addetti del Salone del Mobile, ma che rivelano il pi\u00f9 delle volte un carattere vuoto, privo di valutazioni e contenuti fondati. O cos\u00ec, almeno, la pensa Maarten Baas, designer olandese di casa a Milano \u2013 molteplici le personali e le collaborazioni importanti che proprio qui lo hanno coinvolto nell\u2019ultima decade \u2013 che per l\u2019edizione 2016 del Salone si \u00e8 soffermato a pensare al valore della parola nuovo e a cosa potesse realmente e sensatamente associare a questo concetto. La mostra New! Newer! Newest! (in via Savona 33, in collaborazione con il Groninger Museum) \u00e8 il tentativo di rileggere il senso della novit\u00e0 proiettandola in uno scenario che nuovo lo sar\u00e0 davvero, visto e considerando che si tratta del 2216. Esposti troviamo due concetti spiazzanti, fuori dalle corde a cui ci ha abituato il Salone del Mobile, eppure proprio per questo rigeneranti nella misura in cui sanno dilatare il campo d\u2019azione del design in un arco temporale lunghissimo quale \u00e8 appunto quello di due secoli.<\/p>\n

DESIGN DI CONCETTO OLANDESE SULLA VIA DEL DECLINO?<\/strong>
\nIl primo, NEW Forest, immagina che una superficie di 100 ettari di un\u2019isola artificiale olandese, Flevoland, sar\u00e0 completamente rinverdita da una miriade di alberi piantati secondo uno schema e una posizione dettati dal colore delle foglie. Quando nel 2216 gli alberi avranno raggiunto l\u2019et\u00e0 adulta, mostreranno con l\u2019alternarsi delle sfumature delle loro chiome la scritta \u201cNew\u201d: un logo, nelle intenzioni di Baas, destinato a cambiare colore di stagione in stagione, rinnovandosi ciclicamente. Il secondo, The Tree Trunk Chair, \u00e8 una sedia che ha un tempo di produzione di 200 anni. Pressando uno stampo su un albero per 200 anni, il tronco crescer\u00e0 intorno al peso che gli grava addosso, lasciando il posto a stampo rimosso a una inedita seduta. \u201cIl design di concetto olandese \u00e8 sulla via del declino\u201c, ci raccontava stamattina Nicole Uniquole, curatrice della mostra Masterly The Dutch in Milano. Eppure, guardando le proposte di Baas, ci sarebbe di che ricredersi. La sua visionariet\u00e0 spiazzante, infatti, \u00e8 un antidoto contro la monotonia di alcuni discorsi che sembrano farla da padrone \u2013 uno su tutti il riferimento senza sosta dell\u2019artigianalit\u00e0 \u2013 e dimostrano che l\u2019immaginazione applicata al progetto ha ancora molti territori vergini da poter occupare.
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\nPubblicato su Artribune.com<\/a> il 12 aprile 2016<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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