{"id":3270,"date":"2016-04-01T13:04:40","date_gmt":"2016-04-01T13:04:40","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/live-dalla-triennale-design-di-milano-il-design-after-design-ha-un-nuovo-palcoscenico-ecco-le-immagini-dal-palazzo-dellarte-della-triennale\/"},"modified":"2016-04-01T13:04:40","modified_gmt":"2016-04-01T13:04:40","slug":"live-dalla-triennale-design-di-milano-il-design-after-design-ha-un-nuovo-palcoscenico-ecco-le-immagini-dal-palazzo-dellarte-della-triennale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/live-dalla-triennale-design-di-milano-il-design-after-design-ha-un-nuovo-palcoscenico-ecco-le-immagini-dal-palazzo-dellarte-della-triennale\/","title":{"rendered":"Live dalla Triennale Design di Milano. Il Design After Design ha un nuovo palcoscenico: ecco le immagini dal Palazzo dell\u2019Arte della Triennale"},"content":{"rendered":"

Programma fertilissimo, pubblico dell\u2019anteprima in stato di curiosit\u00e0 febbrile, mostre circoscritte e allo stesso tempo tanti spunti da tessere in un quadro pi\u00f9 generale: il Design After Design trova nella Triennale di Milano un grande palcoscenico dove mettere in scena le proprie tensioni e il proprio carico di aspettative per il futuro.<\/p>\n

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I 100 verbi del design, La Triennale<\/figcaption><\/figure>\n

I 100 VERBI DEL DESIGN<\/strong>
\nAd Andrea Branzi e Kenya Hara si deve l\u2019approccio pi\u00f9 coeso e rigoroso tra le mostre al debutto in viale Alemagna. \u201cNeo Preistoria \u2013 100 Verbi\u201d \u00e8 una scansione sull\u2019evoluzione dei nostri artefatti quotidiani che racconta l\u2019uscita definitiva dell\u2019uomo dallo stato di natura e il suo approdo a un mondo che elabora sempre nuovi bisogni, trovando negli oggetti degli strumenti per esprimerli e assecondarli. Girando tra questa raccolta di oggetti a cavallo tra museo etnografico e dipartimento di ricerca&sviluppo, \u00e8 impossibile non pensare alla suggestione un po\u2019 totemica di \u201c2001 Odissea nello Spazio\u201d, dove il tempo \u00e8 un vettore che ci porta nel futuro ma allo stesso modo si muove in assoluta continuit\u00e0 con le istanze primordiali che non smettono di caratterizzare la nostra vita.<\/p>\n

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Stanze altre filosofie dell’abitare, La Triennale<\/figcaption><\/figure>\n

STANZE ALTRE FILOSOFIE DELL\u2019ABITARE<\/strong>
\nUna ricognizione che sa alternare linguaggi e attitudini eterogenei, che sa fornire il debito contesto storico alla disciplina dell\u2019architettura di interni e che soprattutto d\u00e0 spazio agli architetti autori per generare una nuova ricerca o una nuova espressione di stile. Non \u00e8 un caso, dunque, che senza soluzione di continuit\u00e0 ritroviamo tra gli altri in \u201cStanze, altre filosofie dell\u2019abitare\u201d (a cura di Beppe Finessi) la prima seduta con IoT integrato (di Carlo Ratti), un modulo abitativo compatto, integrato e completo dotato di un\u2019innovativa applicazione fotovoltaica di matrice organica (Lazzarini e Pickering), un tributo a una cifra personale e a un decennio (Mendini) o una rilettura tra nostalgia e attualit\u00e0 del pi\u00f9 classico cabanon lecorbusiano (di Umberto Riva).<\/p>\n

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\nW WOMEN IN ITALIAN DESIGN<\/strong>
\nLa vera sorpresa, tuttavia, \u00e8 proprio il nuovo capitolo che il Triennale Design Museum dedica alle donne italiane del progetto. Rester\u00e0 interdetto chi si aspettava una semplice riproposizione didascalica del design delle quote rosa. Piuttosto, la mostra curata da Silvana Annicchiarico ha il pregio di gettare luce e valorizzare il cromosoma XX che caratterizza l\u2019approccio femminile nella disciplina, e che ritrova ancora una volta nella potenza esplicativa dei verbi una luce per descrivere specificit\u00e0 ed attitudini esclusive: intrecciare, proteggere, giocare e ricercare sono chiavi di lettura che non solo stupiscono per la bellezza materiale e puntigliosa, attenta al dettaglio degli artefatti in mostra, ma sanno anche riflettere sulle specifiche di genere senza impoverire o cadere nello stereotipo.<\/p>\n

Pubblicato su Artribune.com<\/a> il 1 aprile 2016<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Programma fertilissimo, pubblico dell\u2019anteprima in stato di curiosit\u00e0 febbrile, mostre circoscritte e allo stesso tempo tanti spunti da tessere in un quadro pi\u00f9 generale: il Design After Design trova nella Triennale di Milano un grande palcoscenico dove mettere in scena le proprie tensioni e il proprio carico di aspettative per il futuro. I 100 VERBI … <\/p>\n