{"id":3273,"date":"2016-02-26T14:26:36","date_gmt":"2016-02-26T14:26:36","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/funtastico-jaime-hayon-in-mostra-a-holon\/"},"modified":"2016-02-26T14:26:36","modified_gmt":"2016-02-26T14:26:36","slug":"funtastico-jaime-hayon-in-mostra-a-holon","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/funtastico-jaime-hayon-in-mostra-a-holon\/","title":{"rendered":"Funtastico. Jaime Hayon in mostra a Holon"},"content":{"rendered":"
Design Museum, Holon \u2013 fino al 30 aprile 2016. La retrospettiva sui dieci anni di carriera di Jaime Hayon \u00e8 un\u2019occasione per gettare luce sulla incontenibile visionariet\u00e0 del designer spagnolo. Che non teme la doppia etichetta di designer-artista e che ha trovato nella matita, prima ancora che negli oggetti, lo strumento per alimentare le proprie visioni.<\/strong><\/p>\n DESIGNER E ARTISTA<\/strong> UNA MOSTRA \u201cFUNTASTICA\u201d<\/strong> Holon \/\/ fino al 30 aprile 2016
\nUn titolo che non lascia spazio a equivoci e assume tutto il valore di uno spassoso manifesto programmatico. \u00c8 quello che la retrospettiva Funtastico, in mostra al Design Museum Holon dopo una premi\u00e8re al Groninger Museum, dedica alla vitalit\u00e0 irriverente del designer spagnolo Jaime Hayon (Madrid, 1974) attraverso l\u2019esposizione di alcuni tra i suoi lavori pi\u00f9 iperbolici. I pezzi scelti ripercorrono l\u2019intero corso dei suoi dieci anni di carriera, iniziata nella scuderia di Fabrica e attestatasi precocemente con la consacrazione de facto nell\u2019empireo delle design star, di cui Hayon \u00e8 forse l\u2019esponente pi\u00f9 esilarante e burlesco. Tuttavia, la scelta dei curatori Mark Wilson e Sue-an van der Zijpp di prediligere i suoi progetti limited edition e le commissioni di carattere artistico \u2013 Hayon ha sempre dichiarato che la creativit\u00e0 si beffa delle distinzioni disciplinari \u2013 permette di accedere alla vena pi\u00f9 strabordante del suo lavoro e della sua personalit\u00e0, relegando in posizione minoritaria e discreta i progetti industriali (che pure hanno un ruolo preponderante nel suo portfolio).<\/p>\n
\n\u00c8 dunque nella crasi tra le parole \u201cfun\u201d e \u201cfantastic\u201d che si delinea la chiave di lettura per comprendere l\u2019attitudine di questi lavori surreali, sempre in bilico tra presenza figurativa, derive immaginifiche e un\u2019inclinazione mai celata per la preziosit\u00e0 e il totemismo. Ci sono i pezzi fuori-scala di Mediterranean Digital Baroque, i cactus scultura (o attaccapanni, a patto di non usarlo in quanto tale, come ammonisce Hayon) con cui esord\u00ec alla galleria David Gill nel 2003, e c\u2019\u00e8 The Battle of Trafalgar, la scacchiera in ceramica a grandezza d\u2019uomo commissionata dal London Design Festival nel 2009 e ambientata nell\u2019omonima piazza della capitale inglese.
\nAncora, non mancano le icone di Baccarat Zoo, i vasi in cristallo che spopolarono su qualsiasi rivista di settore (Hayon dalla stampa \u00e8 stato sempre amato e guardato con favore) e l\u2019amato pollo verde \u2013 Green Chicken \u2013 trasformato in cavallo a dondolo.<\/p>\n
\nJaime Hayon \u2013 Funtastico
\na cura di Sue-an van der Zijpp e Mark Wilson
\nDESIGN MUSEUM HOLON
\n8 Pinhas Eylon Street
\n+972 7 32151515
\ninfo@dmh.org.il
\nwww.dmh.org.il<\/p>\n