{"id":3318,"date":"2015-06-03T13:54:29","date_gmt":"2015-06-03T13:54:29","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/501\/"},"modified":"2015-06-03T13:54:29","modified_gmt":"2015-06-03T13:54:29","slug":"501","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/501\/","title":{"rendered":"In Irpinia, nasce Traduzioni, workshop di Rural Design. Per ripensare una terra che ancora porta le cicatrici del terremoto"},"content":{"rendered":"
Riportare al centro la periferia, riducendone il margine di svantaggio attraverso la valorizzazione delle esperienze che sostengono, ognuna a suo modo, la cultura economica di un territorio. Succede in Irpinia, dove un trio di artisti e designer di calibro quali Andrea Anastasio, Bianco\/Valente e Vittorio Venezia dirigono la prima edizione del workshop in Rural Design promosso dal GAL CILSI (Centro d\u2019Iniziativa Leader per lo Sviluppo dell\u2019Irpinia), con il coordinamento degli architetti Enzo Tenore e Katia Fabbricatti del collettivo Rihabitat e sotto la direzione dal critico e curatore di design Marco Petroni.
\nUn territorio, quello irpino, non certo favorito dalla sua storia recente, se pensiamo che a trentacinque anni di distanza dal terremoto la ricostruzione non \u00e8 ancora stata ultimata. In questo contesto, il design si pone come un facilitatore e il workshop diventa uno strumento finora mai testato per fare sistema e raccontare nuove prospettive di crescita, innescando un dialogo tra il saper fare di artigianato, piccola imprenditoria locale e l\u2019immaginario progettuale delle nuove generazioni. Obiettivo a breve termine: la creazione della prima scuola di design rurale con sede a Carbonara, paese martoriato dalla furia del sisma e oggi epicentro di una rinascita possibile.<\/p>\n