{"id":3326,"date":"2015-04-19T15:31:55","date_gmt":"2015-04-19T15:31:55","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/salone-updates-fra-tradizione-artigianale-e-resilienza-tour-fotografico-in-zona-ventura-lambrate\/"},"modified":"2015-04-19T15:31:55","modified_gmt":"2015-04-19T15:31:55","slug":"salone-updates-fra-tradizione-artigianale-e-resilienza-tour-fotografico-in-zona-ventura-lambrate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/salone-updates-fra-tradizione-artigianale-e-resilienza-tour-fotografico-in-zona-ventura-lambrate\/","title":{"rendered":"Salone Updates: fra tradizione artigianale e resilienza, tour fotografico in zona Ventura Lambrate"},"content":{"rendered":"

La buona notizia, innanzitutto, \u00e8 che a Ventura Lambrate i ristoranti usano solo piatti in Mater B e i cestini per la raccolta differenziata sono ovunque. Potr\u00e0 sembrare poco, ma in un settore dominato dall\u2019esaltazione un po\u2019 ipocrita della sostenibilit\u00e0 le iniziative di questo genere rimangono ancora esperienze isolate.<\/p>\n

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Bello, ancora, vedere esposta una turbina eolica (si tratta di Hercules di Enessere): il prodotto \u00e8 pronto per la distribuzione e destinato principalmente al mercato privato. Chiusa la premessa necessaria, passiamo ai progetti in mostra. Ancora una volta, la curatela di Organisation in Design non delude e se possibile surclassa l\u2019edizione precedente. Due i temi che, seppur in maniera non dichiarata, fanno da leitmotif alle diverse anime dell\u2019esposizione: l\u2019attualizzazione della tradizione artigianale, rivisitata principalmente attraverso lo studio di nuovi materiali, e la professione della resilienza rispetto agli scenari angusti, sia ambientali che sociali, che caratterizzano il futuro.<\/p>\n

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Note di merito alla Design Academy Eindhoven, che con il tema Eat Shit non si limita a rompere un tab\u00f9, ma anche a ripercorrerlo in maniera non didascalica. Ancora, interessante la metafora proposta da Gathering, esposizione a cura di Li Edelkoort che associa all\u2019atto di ricucire una tela il simbolo di una ritrovata coesione sociale. Peccato, forse, per la presenza quasi ossessiva di vasi e di tableware: va bene sperimentare l\u2019applicazione di materiali, ma non sarebbe anche bello immaginarsi esiti formali e tipologici meno stereotipati?<\/p>\n

Pubblicato su Artribune.com<\/a> il 19 aprile 2015<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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