{"id":3327,"date":"2015-04-18T20:16:17","date_gmt":"2015-04-18T20:16:17","guid":{"rendered":"https:\/\/giuliazappa.net\/il-salone-del-mobile-visto-da-giorgia-zanellato\/"},"modified":"2015-04-18T20:16:17","modified_gmt":"2015-04-18T20:16:17","slug":"il-salone-del-mobile-visto-da-giorgia-zanellato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/giuliazappa.net\/en\/il-salone-del-mobile-visto-da-giorgia-zanellato\/","title":{"rendered":"Il Salone del Mobile visto da Giorgia Zanellato"},"content":{"rendered":"
Sta per partire per una residenza trimestrale a Roma, presso l\u2019American Academy. Ma nel frattempo \u00e8 riuscita a portare in fiera e in citt\u00e0 una decina di progetti. Vulcanica e pratica, curiosa e rispettosa: definitela come preferite, basta che non usiate l\u2019espressione \u201cgiovane designer\u201d. Lei \u00e8 Giorgia Zanellato.<\/strong><\/p>\n Come arrivi quest\u2019anno all\u2019appuntamento della design week? Quali sono le novit\u00e0 che presenti tra fiera e Fuori Salone?<\/strong> E quindi cosa porti?<\/strong> Quest\u2019anno il Salone del Mobile ha una valenza particolare in virt\u00f9 della concomitanza con Expo. Che aspettative hai su Expo?<\/strong> I tuoi lavori sembrano sempre calati in un contesto concreto, mai slegati da un uso possibile. Che rapporto hai, in veste di progettista, con la normalit\u00e0?<\/strong> Si dice spesso che i giovani designer italiani sono soffocati dalla generazione dei maestri. \u00c8 vero? O si tratta di un clich\u00e9? <\/strong> Per i progetti Acqua Alta e Local Icons (in mostra al Maxxi fino al 7 giugno), entrambi sviluppati con Daniele Bortotto, hai lavorato sull\u2019interpretazione dei potenziali inespressi di Venezia e Roma. Che rilevanza ha per te il genius loci?<\/strong> I tuoi lavori hanno una dimensione geometrica molto definita. Ti senti vicina a un\u2019estetica privilegiata? Oppure preferisci sviluppare i tuoi prodotti a partire da un concept? <\/strong><\/p>\n In un progetto, la ricerca delle forme \u00e8 sicuramente di fondamentale importanza. Il mio approccio alle forme geometriche \u00e8 indiscusso, ma mi piace sperimentare molto anche con colori e materiali, ed \u00e8 l\u2019insieme scaturito da queste tre componenti a crearne l\u2019estetica finale. Raramente per\u00f2 il mio punto di partenza \u00e8 una forma: mi riesce pi\u00f9 naturale partire da un\u2019idea, un concetto o una storia da raccontare; la forma viene dopo. L\u2019uso di forme riconoscibili come quelle geometriche permette di mettere a fuoco tutte le componenti del progetto, non solo l\u2019estetica.<\/p>\n Le tue abitudini al Salone: quali sono gli appuntamenti o le location che non ti perdi mai? Quale la perla nascosta che ti senti di consigliarci?<\/strong> Pubblicato su Artribune Magazine #24 \u2013 Speciale Design e su Artribune.com<\/a> il 18 aprile 2015<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Sta per partire per una residenza trimestrale a Roma, presso l\u2019American Academy. Ma nel frattempo \u00e8 riuscita a portare in fiera e in citt\u00e0 una decina di progetti. Vulcanica e pratica, curiosa e rispettosa: definitela come preferite, basta che non usiate l\u2019espressione \u201cgiovane designer\u201d. Lei \u00e8 Giorgia Zanellato. Come arrivi quest\u2019anno all\u2019appuntamento della design week? … <\/p>\n
\nQuest\u2019anno il Salone mi trova di corsa e impegnata per un grande appuntamento che mi attende subito dopo: il 20 aprile inizier\u00f2 infatti una residenza di tre mesi all\u2019American Academy in Rome. Tuttavia il Salone resta sempre l\u2019evento di design pi\u00f9 importante dell\u2019anno e non potevo mancare.<\/p>\n
\nIl progetto a cui tengo di pi\u00f9 \u00e8 una collezione di oggetti disegnati per la Galleria Luisa Delle Piane, Mirage, un lavoro sperimentale sull\u2019uso del neon. Un\u2019azienda olandese, The Cottage Industry, ha deciso di editare uno dei vasi della mia collezione Narciso che verr\u00e0 presentato alle Officine Della Torneria. Altra galleria con cui collaboro quest\u2019anno \u00e8 Secondome, con cui presento una serie di tre vasi in metallo e vetro chiamati Pharaohs, ispirati ai copricapi dei faraoni. Nuovi gioielli per la collezione Leaves Collection saranno acquistabili al Superstudio e alla Rinascente, editati dal marchio Maison 203. Insieme a Daniele Bortotto, con cui abbiamo aperto lo studio Zanellato\/Bortotto, presento una serie di arredi realizzati in collaborazione con il carcere di Bollate, parte del progetto Bolle Bollate. Mentre con Fabrica partecipo a due importanti eventi: FuHa, in collaborazione con Daikin, e Housewarming, in collaborazione con AirBnb, un\u2019indagine, attraverso performance e oggetti, sul tema dell\u2019accoglienza.<\/p>\n
\nExpo 2015 \u00e8 un evento che tutti attendiamo con ansia e di cui personalmente ho curiose aspettative. Essere attivi nel mondo del design non richiede obblighi ma sicuramente qualche responsabilit\u00e0. Abbiamo il privilegio di essere uno strumento di comunicazione che, anche se in modo molto sottile, pu\u00f2 dare messaggi forti in diversi campi e toccare temi come quello di Expo 2015.<\/p>\n
\nSono una persona molto pratica. Un progetto diventa significativo quando ne \u00e8 chiara la sua funzione, che pu\u00f2 essere pratica ma anche estetica ed emotiva. Nella vita di tutti i giorni cerco di circondarmi di oggetti e situazioni che mi rendano facile la giornata.<\/p>\n
\nDa designer italiana, sono molto orgogliosa della nostra storia e di come la generazione dei maestri sia stata rilevante. Oggi i tempi sono cambiati, i designer si sono moltiplicati, e sicuramente affermarsi \u00e8 diventato pi\u00f9 difficile. Non credo che il problema siano i grandi maestri, quanto la difficolt\u00e0 di essere riconosciuto come professionista. Mi \u00e8 spesso capitato di essere definita giovane designer assieme a colleghi di quarant\u2019anni. Quando un designer pu\u00f2 definirsi davvero tale? Credo che questo approccio sia pi\u00f9 legato all\u2019Italia che ad altri Paesi e spero che questo clich\u00e9 venga presto superato.<\/p>\n
\nAcqua Alta e Local Icons sono tra i progetti per me pi\u00f9 soddisfacenti dal punto di vista progettuale. Analizzare la storia, i territori, i colori, le persone presenti in un luogo pu\u00f2 dar vita a un\u2019enorme scelta di strade da percorrere. Il design pu\u00f2 porsi come strumento utile per valorizzare questi tesori legati a un luogo e soprattutto per farli conoscere maggiormente.<\/p>\n
\nNegli ultimi anni, il tempo libero che avevo a disposizione \u00e8 stato sempre molto limitato e le mie scelte sono sempre state influenzate dal passaparola tra amici e colleghi che incontro per la citt\u00e0 o pi\u00f9 probabilmente al Bar Basso, unico appuntamento fisso e indiscusso. Una cosa che cerco per\u00f2 di non mancare \u00e8 il giro delle gallerie di design pi\u00f9 importanti, perch\u00e9 spesso riservano progetti inaspettati e curiosi.<\/p>\n