Salone del Mobile 2018: finita l’era Lambrate, arriva Ventura-Future. Parola ai curatori

Ventura Lambrate è morta, Viva Ventura-Future! Abbiamo incontrato i curatori del nuovo distretto, che ci raccontano il perché di questo cambio di location e soprattutto cosa ci attenderà nella prima vera, eccitante novità del prossimo FuoriSalone.

È la prima anticipazione di rilievo a proiettarci verso il FuoriSalone 2018. Ma è anche, in primo luogo, la fine (già più volte preannunciata da Artribune) di un’epoca, quella segnata dal protagonismo di Ventura Lambrate, il distretto nord-est del FuoriSalone milanese che fin dagli esordi si era imposto come l’epicentro del giovane design sperimentale e degli showcase di moltissime scuole. Con un annuncio che ha spiazzato molti, Organization in Design, lo studio olandese fondatore di Ventura Lambrate, ha recentemente annunciato un cambio di location che sembra imporsi come una reazione accorta ad una certa stanchezza avvertita nelle ultimissime edizioni. Eppure, la scelta della nuova sede segna anche e soprattutto l’inizio di un nuovo corso, una nuova esperienza curatoriale condivisa con un nuovo ente ad alto potenziale.
Ad ospitare i nuovi progetti curatoriali di Ventura Projects il prossimo aprile sarà infatti la sede di FuturDome, il primo esempio di housing museale italiano inaugurato nel 2016 in via Paisiello 6, ovvero in quella palazzina liberty che è stato l’ultimo ritrovo dei futuristi italiani e che oggi, dopo un attento restauro, è diventata una nuova piattaforma per la sperimentazione contemporanea, tra mostre, nuove gallerie, residenze d’artista e appartamenti privati. Il nuovo distretto, battezzato in una crasi Ventura-Future, si affiancherà alla brillante operazione di Ventura Centrale inaugurata lo scorso anno sempre da Ventura Projects e non verrà meno, a quanto ci dicono, al suo focus sugli emergenti, anche attraverso un nuovo premio destinato a valorizzare i talenti più audaci e sperimentali.
Per scoprire cosa bolle in pentola e avere qualche anticipazione sui nuovi progetti abbiamo incontrato i curatori, i quali nel frattempo hanno lanciato la prima call for entries (scadenza 12 dicembre 2017).

Come nasce Ventura Future?
Atto Belloli Ardessi (FuturDome): La simbiosi di Ventura e FuturDome, Ventura Future, nasce oltre un paio di anni fa ed è un progetto che si è creato per avvicinamenti successivi. Quando FuturDome aveva ancora impalcature in facciata e operai che lavoravano a tempo pieno, in tutte le parti dell’edificio. Abbiamo iniziato a dialogare con Ventura Projects perché, fin dalla prima edizione, otto anni fa, avevamo osservato con grande attenzione il loro lavoro di selezione dei progetti, tra accademie del design, designer emergenti e design contemporaneo. E trovavamo che il loro lavoro di ricerca fosse molto simile alle nostre modalità di approccio a estetiche e discipline contemporanee. Ma, due anni fa, il terreno non era ancora pronto per dar vita a un nuovo avanzamento.

Ufficialmente però quando siete partiti?
Ad ottobre 2017, Ventura Project si unisce a FuturDome in una nuova impresa: Ventura Future sta per trasformarsi in un nuovo punto di distinzione del design d’avanguardia, un ambiente di crescita unico, costituito per fare esperienza diretta di forme e metodologie secondo modalità inesplorate; in scia alla tradizione rivoluzionaria dell’originale spirito futurista. Ventura Future sta per dare il benvenuto in FuturDome alla piena realizzazione del concetto di housing museum, mirando a nutrire, a dar vita a talenti internazionali e fornendo una casa a pionieri e pensatori. Un territorio dove le arti contemporanee diventano parte integrante della vita di tutti i giorni, con lo scopo di condividere progetti inediti all’interno di un’atmosfera domestica dalla memoria storica.

L’epicentro, milanese e non solo, di Organization in Design è sempre stata Lambrate. Quale il motivo che vi ha portato a questo cambio di location?
Fulvia Ramogida: Ventura Lambrate è stato l’inizio dei Ventura Projects, nati da una richiesta dei designer di poter esporre liberamente in un contesto nuovo e curato, lontano dai circuiti iper-commercializzati della design week. L’idea di una piattaforma curata, in grado di selezionare i progetti più avanguardistici, qualitativamente meritevoli e ricchi di contenuti per presentarli a un’audience professionale motivata e interessata ha fatto il successo di Ventura Lambrate e trasformato Ventura Projects in un format in grado di replicarsi in paesi e situazioni diverse, da New York a Berlino, a Londra, passando per il Belgio e prossimamente a Dubai. Ventura Projects è così diventato un progetto nomade dove ciò che conta è appunto il lavoro del designer e la comunicazione che ne viene fatta. Le potenzialità di Lambrate in quanto territorio vergine, in grado di esaltare il lavoro dei designer senza altre distrazioni, si sono gradualmente esaurite a causa del naturale processo di sviluppo e “gentifricazione” del quartiere.

Da qui nasce l’idea di Ventura Future…
E la decisione di dare nuovo nutrimento ai giovani talenti e di accoglierli in spazi di nuovo stimolanti e in grado di portare il contenuto del loro lavoro al centro della scena. FuturDome è un esempio di questa scelta, un luogo evocativo, proiettato verso un’idea di ricerca, dinamismo e continuo cambiamento e pensato per valorizzare tutto ciò. Attivare nuovi spazi e connessioni, non fermarci a una idea di “zona”, ricercare continuamente è parte della identità di Ventura Projects e questo non vale solo per le selezioni di contenuti ma anche per la scelta delle location dove per Milano 2018 sorprenderemo di nuovo il pubblico e i designer aprendo loro spazi diversi e incitandoli ad appropriarsene temporaneamente per trasmettere con forza il loro messaggio creativo.

L’eredità futurista dello spazio si farà in qualche modo sentire nella selezione dei progetti? Quale sarà il legame con l’arte contemporanea?
Ginevra Bria: Con la stessa forza e la stessa idea di propulsione, di libertà, il Palazzo Liberty che durante i primi anni Quaranta ha rappresentato un’oasi, un rifugio per una giovane generazione di artisti, mantenendo vitale un dibattito sul futuro dell’avanguardia, deve continuare ad esprimersi. FuturDome, concepito da Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, con la direzione artistica di Atto Belloli Ardessi, ospita spazi domestici dedicati all’arte contemporanea, nel quale le future unità residenziali convivono con eventi organizzati nelle parti comuni, o anche direttamente negli appartamenti privati. FuturDome è una semplice dimostrazione di come l’abitare rappresenti una successione di letture dello spazio che alternano rivestimenti eleganti a preziose soluzioni artistiche. Compartimenti sperimentali e opere escluse dall’obbligo della funzionalità si fondono nella vita di tutti i giorni come fonti uniche di meditazione.

Come viene sviluppata la programmazione degli eventi in FuturDome?
Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria: Per quanto riguarda Ventura Future, ad esempio, FuturDome sta creando un premio per i progetti selezionati come più innovativi. Sarà creata una giuria di critici del design internazionali e verrà supportato da alcune aziende scelte per rappresentare l’eccellenza nei settori in cui operano. Durante l’anno, la programmazione è pianificata da Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, fondato a Milano nel 1959. Isisuf è un’organizzazione internazionale che, senza dimenticare le proprie radici, anticipa e segue i principali micro-movimenti dell’arte contemporanea. Pur realizzando almeno quattro mostre annualmente, di carattere museale, sia a livello di estensione, di opere e di produzione con gli artisti, la programmazione non viene mai svelata in anticipo. Questo approccio è necessario per rispondere a dinamiche ed esigenze della contemporaneità che permettono di lavorare sull’attualità dei lavori site specific, formulati, però in una visione di lungo periodo, di relazione con gli artisti.

 

Pubblicato su Artribune.com il 13 novembre 2017