Ecco le immagini della nuova Cappella Sistina illuminata da Osram. Settemila invisibili Led per il più straordinario patrimonio della Città del Vaticano

Luce nuova alla Cappella Sistina. A vedere la rinnovata veste cromatica che avvolge i capolavori di Michelangelo e dei grandi Quattrocentisti arrivano giornalisti da tutto il mondo, in prima fila per assistere al restyling illuminotecnico che promette di restituire la fedeltà dei colori originari. Un’emozione che non risparmia neanche Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani qui in veste di padrone di casa per una parata che ha tutto il gusto di una celebrazione tra il mediatico e il profano. È lui, infatti, ad introdurre le sostanziali innovazioni che rendono la Cappella Sistina un esempio di eccellenza nel più ampio panorama mondiale, nonché un caso studio per la Commissione Europea, l’istituzione che con il progetto pilota LED4Art ha stanziato fondi cospicui (870mila gli euro in questo progetto) e che vorrebbe replicare il modello Sistina anche in altre città del continente.
Innanzitutto, il primo vanto del nuovo sistema di illuminazione è quello di essere totalmente a scomparsa: la sensazione, quasi straniante, è quella di vedere un ambiente illuminato senza riuscire a capire, però, dove siano le lampade. Quindi, c’è l’aspetto della filologia pittorica: il nuovo impianto, 7mila i Led installati da Osram a seguito di un approfondito progetto scientifico condotto in loco, annulla le ombre, rende la luce omogenea e ravviva i colori, per un effetto discreto e di grande equilibrio. Infine, c’è anche la questione ambientale, cara a Papa Francesco se, come sembra, la prossima enciclica sarà dedicata proprio al tema dell’ecologia: i Led permettono infatti un risparmio del 90% rispetto all’impianto installato in precedenza, ottimizzando egregiamente i consumi.
La serata, però, non può finire senza il suo coronamento di gala. L’illuminazione “normale”, quella che potranno osservare da oggi i visitatori di tutto il mondo, lascia spazio a quella da parata, pensata per le celebrazioni liturgiche e per i prossimi concili. Ricordandoci, grazie ai fasci luminosi che finalmente si rivelano alla folla, la doppia natura, umana e sacrale, di un luogo realmente eccezionale.

Pubblicato su Artribune.com il 30 ottobre 2014