Il futuro del divano è globale. Al Fuori Salone la scommessa millennials di Tom Dixon e Ikea

Con Multiplex il designer inglese propone un processo sempre più stretto di relazione e fratellanza fra diversi brand. Con la nuova collezione di lampade e accessori dello stesso Dixon

Sempre alla ricerca di un nuovo concept da proporre e di una nuova location da riscoprire, il designer inglese Tom Dixon ha portato al cinema Manzoni di Milano la sua nuova creatura “da Salone”: si tratta di Multiplex, una collettiva di brand “amici”, come li ha definiti Dixon, sottolineando che il futuro dei marchi non sia un mors tua vita mea, ma al contrario un processo sempre più stretto di relazione e fratellanza. La formula, già inaugurata per il London Design Festival, si rinnova con nuovi nomi e ovviamente con la nuova collezione di lampade e accessori dello stesso Dixon. Tutti gli occhi, però, sono puntati non solo sulle splendide volte anni cinquanta del cinema progettato da Alziro Bergonzo – ci potrete andare ogni sera, durante il Salone, per godervi un film su grande schermo – ma anche e soprattutto sul nuovo divano che Dixon ha realizzato in collaborazione con IkeaDelakting. Se ne parlava già da tempo: un po’ letto e un po’ sofa – il letto, ci ricorda il designer inglese, è l’unico mobile di cui non possiamo fare a meno – Delakting sembra guardare alle esigenze flessibili e nomadiche della nuova generazione di millennials (e oltre? Purtroppo o per fortuna, crediamo di sì). Modulare e soprattutto trasformabile, si promette di adattarsi a tutte le funzioni e le fasi della vita, nonché di espandersi secondo coordinate realmente globali: se il settore dell’imbottito è generalmente considerato il comparto del mobile più tradizionale e localistico – il modo con cui facciamo i divani non è poi troppo cambiato da duecento anni a questa parte –, il fatto di essere smontabile e realizzato su una base in alluminio – queste sì due assolute novità – lo rende perfetto per essere spedito ovunque nel globo senza incidere realmente sui costi di vendita.

IKEA HACKERS
Globale sì, ma anche personalizzabile: per evitare quell’”effetto Ikea” che fa di ogni casa arredata con i mobili del colosso svedese una fotocopia di se stessa, Dixon e Marcus Engman, Head of Design di Ikea, si sono ispirati alle community mondiali di Ikea hackers, inglobandone di fatto i presupposti e le logiche sovversive così da ripensare la forma e la funzione di Delakting secondo le provocazioni degli studenti-sabotatori provenienti da tre scuole di design tra Londra, Giappone e New York. Il destino delle fabbrichette di provincia è segnato? Non proprio. Ci piace infatti ricordare che, dopo Multiplex, abbiamo ritrovato ragionamenti e esercizi progettuali affini presso lo spazio di Internoitaliano in via Palermo. Anche qui c’è un nuovo divano, e anche in questo caso è un trasformabile: disegnato da Giulio Iacchetti e prodotto da BertO salotti, Meda è un divano con struttura in rovere che può essere trasformato in chaise longue, letto, fino anche in capanna improvvisata per i giochi dei bambini, grazie al riposizionamento dei cuscini che si sfilano dalla base. Una piccola poesia quotidiana, dunque, che al globalismo contrappone un sapore da casa nostra che ha dalla sua l’alta qualità manifatturiera e delle aspirazioni realmente sostenibili.

Pubblicato su Artribune.com il 9 aprile 2017